Esiste un luogo in cui tutto è possibile e questo è quel luogo interiore che genera il proprio clown, un luogo magico dove la mente smette di essere sola-mente, il corpo prende corpo e il cuore inizia a sbattere.

Un approccio al vasto mondo del clown‚ inteso non come un personaggio‚ ma come uno uno stato d’animo al quale tendere per toccare un punto di grazia e innocenza.

Il percorso pone una forte attenzione sulla pratica del proprio corpo, principale strumento di gioco con cui ristabilire un contatto profondo e sensoriale al fine di renderlo uno strumento sensibile‚ in continuo mutamento, in grado di creare nuove forme espressive ed emozionali.

Attraverso la pratica è possibile cogliere, frequentare e ri-scoprire la natura umana e il suo funzionamento, i suoi problemi, il suo cervello, le sue capacità, i suoi limiti, la sua generosità, le sue emozioni, più in generale si può riassumere: la sua dinamica energetica ovvero la sua dinamica clownesca.

Il tentativo è quello di creare uno spazio di consapevolezza riconoscendo i meccanismi della coscienza egoica‚ quell’IO SONO che si identifica con la conoscenza mentale che abbiamo di noi stessi. Questo riconoscimento offre l’opportunità di sperimentare liberamente la condizione del clown, una condizione di ascolto profondo e autenticità.

Un cammino di risveglio che permette di entrare in contatto con uno stato vitale di grande libertà e di grande intimità. Ascoltando/osservando si fa distanza e si sperimenta l’essere umano come un’essere infinitamente piccolo e infinitamente grande allo stesso tempo.

Il clown incarna quest’essere con corpo, cuore e mente, usando gioco e leggerezza, per far emergere e smascherare le mille facce dell’IO, cogliendo con l’ausilio del distacco il suo goffo manifestarsi. Per il piacere di osservarsi drammatici e sorprendersi ridicoli, per permettersi l’inciampo sulla realtà‚ cogliendo la possibilità di allentare i confini di una seriosa tenuta.

Diventare partecipi di un movimento vitale e liberatorio con uno sguardo compassionevole verso l’umano capace di poterne sorridere, ma anche dare voce a quei conflitti interiori che, osservati dalla giusta distanza, possono essere trasposti in un immaginario clown.

*All’interno del seminario sono previsti momenti di meditazione in sala e in acqua, al mare.

La meditazione ci permette di entrare in un intimo e profondo contatto con noi stessi, offrendoci la possibilità di sperimentare uno stato di accoglienza e di resa, necessario per indagare i molteplici aspetti della personalità.

La compagnia tardito/rendina nasce dall’incontro dei danzatori/coreografi Federica Tardito e Aldo Rendina‚ provenienti da una riconosciuta esperienza professionale come interpreti con coreografi quali Raffaella Giordano‚ Giorgio Rossi‚ Roberto Castello‚ Anna Sagna‚ Claude Coldy‚ Georges Appaix e Pierre Byland. Insieme per vicinanza e frequentazione di un sentire comune‚ assaporano il gusto e il piacere di percorrere le vie della comicità nelle sue diverse forme; sperimentano il piacere di osservarsi drammatici per sorprendersi ridicoli‚ cuore della loro poetica. Tra gli spettacoli più significativi Gonzago’s Rose‚ Circhio Lume‚ “Oh Heaven” (Il Paradiso Possibile) e Il Compito. Dalla collaborazione con Bruno Franceschini: “L’anatra, la morte e il tulipano”, vincitore Eolo Awards 2015 e Tempo, spettacoli per l’infanzia. Negli ultimi anni la compagnia crea Sonja, solo di Federica Tardito, vincitore del bando AiR – Artisti in residenza 2020 della Lavanderia a Vapore, Torino e Swan, solo di Aldo Rendina. Collaborano con Stefano Cenci e Dimensioni Parallele al progetto Del Bene‚ Del Male. Creano inoltre eventi performativi in spazi urbani: Scherzi ad Harte‚ In & out‚ Tadito for you‚ Lena‚ “Oh Heaven” (Il Paradiso sotto). Parallelamente alla frequentazione della scena intraprendono una ricerca che li avvicina alla pratica della presenza. Intraprendono un percorso di studi e ricerca sulla meditazione. Conducono da anni un’attività pedagogica che intreccia il teatro, la danza, lo humor e la consapevolezza.
Federica Tardito e Aldo Rendina sono Artisti Associati dell’Associazione Sosta Palmizi/MiBAC.

Antonio Villella, aka Willy the Clown, torinese, si diploma nella Scuola di Teatro della Compagnia Viartisti diretta da Pietra Nicolicchia e collabora alla gestione teatrale di diversi teatri come attore, regista e formatore teatrale. (1994-2007).
Successivamente fonda con P. Congiu ed E. Perone la Compagnia Crab Teatro, “Teatro Abitato” e il Torino Fringe Festival.
Nel 2005 inizia la sua sperimentazione Clown, gli incontri importanti della sua formazione artistica: P. Hottier, C. Colombaioni, P. Nani, D. Manfredini, M. Lucenti, C. Coldy, B. Konsminki, R. Giordano, P. Radice, J. Edwards, P. Ercolano, S. Leblon, F. Tardito e A. Rendina. Nel 2016 si trasferisce a Berlino.
Oggi si occupa di alta formazione clown; il suo metodo, ‘il gioco, l’ascolto, il clown’è un concentrato di conoscenze  acquisite. La sua fisicità è densae concreta, il suo umorismo a volte nero. Il suo trascorso teatrale lo colloca a metà tra il teatro, il movimento e il clown e così anche il suo insegnamento.