Il senso del tempo nello spazio

Dance workshop
by Giorgio Rossi

inside the project cari maestri
by compagnia tardito/rendina
in collaboration with Casa Luft and BTT Balletto Teatro di Torino

21 > 25 September 2022

Casa Luft / Torino

Il senso del tempo nello spazio

Il senso del tempo nello spazio

Mi piace prendere ad esempio il lavoro dell’orologiaio, come pure quello del giardiniere: penso che il progetto architettonico dell’orologiaio sia rigoroso e virtuoso, miri a risultati precisi e possa essere svolto in qualsiasi momento avendo a disposizione gli attrezzi adeguati. Il giardiniere crea le condizioni, prepara il terreno, aspetta il momento adeguato, getta semi per una fioritura che spesso ha direzioni imprevedibili, assiste al processo e ne accetta i risultati qualsiasi essi siano. Quando propongo il lavoro sull’arte poetica del movimento, credo nella relazione con il proprio corpo danzante sensuale e consenziente (sempre attento ai sensi e al proprio accadere, al proprio semplice cadere sulla terra, da dove poggia ogni movimento); mi sento vicino al giardiniere, che porta una sapienza istintiva e in diretto contatto con la natura, ma non dimentico l’orologiaio per la sua razionalità e progettualità. In fondo è una questione di tendenze e non di assoluti. Il danzatore, come il musicista, deve unire il lato immaginativo al lato matematico e architettonico nello spazio e nel tempo.

Alcune forme di danza mirano alla costruzione di un corpo codificato, con l’obbiettivo di farne un corpo estremamente abile, spesso uno strumento scollegato alla presenza sensuale e sensibile, rigido e non credibile; spesso operando trasformazioni precise e strutturali nel corpo del danzatore, addestrandolo a modificare la propria natura senza curarsi dell’aspetto più importante, aderire alla propria natura organica.

Ciò che tento, è dare consapevolezza su ciò che portiamo e come ci con/portiamo, sulla capacità di accorgersi dei nostri movimenti in un percorso sensuale e sensato a partire dal quale il corpo possa destinarsi in sequenze di movimenti rispondenti all’essere di quel momento, in cui si compie l’attuarsi della danza.

“La danza è tutto ciò che riguarda l’uomo, ivi compresa la voce”, diceva il coreografo e teorico Rudolf von Laban.

È da quest’idea che parte la mia proposta, cerco di sollecitare la memoria tattile, uditiva, olfattiva, gustativa, visiva, motoria oltre alla straordinaria capacità dei sensi di evocare.

Interrogo i partecipanti sui loro primissimi ricordi, per mettere in moto le doti di riconoscersi e prendere coscienza di come ci si muove e commuove ed è da lì che credo parta ogni danza anche la più difficile.

Penso che chi ha questa consapevolezza oltre ad essere credibile ed interessante sia più creativo perché in fondo solo conoscendosi in modo sensuale ed istintivo si può raccontare con il corpo ed essere ascoltati.

Questo processo creativo, grazie alle domande e al lavoro di lenta costruzione di percorsi, porta ad accorgersi di quanto sia semplice danzare e creare nello spazio movimenti narranti e interessanti.

Più che affermare, invito all’ascolto e lasciare che succeda.

Credo che la cosa più importante da insegnare sia la capacità di improvvisare nell’ascolto profondo ricordando con piacere e da lì costruire il proprio lavoro, come in realtà hanno sempre fatto gli artisti di tutte le diverse discipline dell’arte…

La mimesi è uno strumento importante nel mio modo di insegnare.

Quando invito a entrare nell’energia del movimento, di qualsiasi movimento, invito a confrontarsi con il proprio ricordo sensuale, a riprodurre energia e ritmo sentiti nel contatto con quel che si sta cercando di evocare e che può essere qualsiasi cosa, dalla più concreta alla più astratta.


ll laboratorio sarà diviso in diverse parti:

– Calarsi nella presenza sensuale

– Riscaldamento del corpo

– Confrontarsi con le possibilità più semplici di movimento e coordinazione

– lavoro in coppia o gruppi su varie energie e qualità di movimento nello spazio

– apprendimento di sequenze e percorsi gestuali

_ lavoro sul ritmo e la musicalità

– improvvisazioni

– composizioni singole e di gruppo

Le diverse sezioni saranno accompagnate da tempi di riflessione e di considerazione del lavoro svolto.

 

Max 16 partecipanti

Giorgio Rossi come direbbe E. Satie‚ “è un mammifero danzante”. All’età di 4 anni‚ vedendo il clown svizzero Dimitri, ha capito che il teatro era la sua vita. Deve la sua fortuna artistica all’aver potuto assistere ai lavori di grandi maestri (Kantor, Brook, Bausch, Carlson…) e, con alcuni‚ ha imparato l’arte scenica‚ sia come allievo che come interprete. Nel 1984‚ è co–fondatore del collettivo Sosta Palmizi. In questi anni collabora con artisti di altri campi, come: P. Fresu, B. Bertolucci, T. Guilliam, S. Benni, P. Turci, L. Poli, D. Riondino, P. Rossi, Banda Osiris, G. Mirabassi, M. Rabbia, M. Baliani e tanti altri; partecipa come danzatore autore nella trasmissione Vieni via con me di R. Saviano e F. Fazio. Nel 2013 cura tutti i movimenti della Carmen di Bizet con L’Orchestra di piazza Vittorio. Nel 2014 crea Sulla Felicità con 12 danza-attori artisti associati della Sosta Palmizi e nel 2015, con Simone Sandroni, Da Dove Nascono le Stelle. Nel 2016 crea lo spettacolo Con il naso all’insù e nel 2018 debutta con Costellazioni. Pronti, partenza… spazio! entrambi dedicati al mondo dell’infanzia. Nello stesso anno è interprete, in uno dei ruoli principali, in Gran Circo Rossini, produzione Fondazione Pergolesi Spontini e El Grito. Nel 2019 è curatore della residenza formativa e creativa presso l’École des Sables di Dakar, (Senegal) per il progetto di scambio “Italie, Culture, Afrique” dal cui prende vita Le Melange des Anges. Il 2020, vede Giorgio Rossi impegnato in una nuova produzione: Esercizi di Fantastica, omaggio in danza a Gianni Rodari. Nello stesso anno, insieme all’astrofisico Stefano Sandrelli e l’attrice Maria Eugenia D’Aquino, crea Black Black Sky 2020 – performing. Nel 2021 è impegnato nella creazione di una nuova versione di Black Black Sky– performing universe, fruibile in streaming e nella nuova produzione Gli ultimi giorni di Pompeo; protagonista dell’opera multidisciplinare il noto fumettista Andrea Pazienza (testo originale) e la sua arte, uniti al linguaggio teatrale degli attori Riccardo Goretti e Massimo Bonechi.
Giorgio Rossi svolge da molti anni, in Italia e all’estero, una sensibile attività legata alla formazione in cui laboratori e collaborazioni con scuole di danza, teatro e circo contribuiscono alla diffusione dell’arte coreutica.

CONTACTS & INFO


Gaia Baudino
promozione@compagniatarditorendina.com
340 9539742

date 21 > 25 September 2022
time 10 am > 1 pm - lunch break - 2 pm > 5:30 pm | Saturday 24th from 2 pm to 7 pm

where Casa Luft Via Monginevro 262/int.8 - Torino



inside the project cari maestri
by compagnia tardito/rendina
in collaboration with Casa Luft and BTT Balletto Teatro di Torino